lunedì 29 aprile 2013

Gente che vuol bene...


Via cola di rienzo. Sono le sei e quarantacinque di un pomeriggio, sabato.
Alla faccia della crisi c’è un carnaio di gente riversa a fare quello che io chiamo “window shopping”, alias lo sciopping dei poracci che, ormai martellati da un infausto debito pubblico, utilizzano il denaro più per pagare le tasse che per comprare latte e pane.
Trovo un parcheggio per il motorino dove ci sono le strisce bianche, fatte apposta per i “motocicli”.
Una botta di culo, penso. E fiera parcheggio, sapendo di essere una brava cittadina.
Entro da Coin. Devo prendere le cialde del maledetto Nespresso. Dopo che ti regalano la macchinetta sei condannato a file estenuanti, e quando tocca a te vorresti una sedia, al bancone.
Un tipo palestrato che sembra swarzenegger mi chiede cosa gradisco. Ordino, tra il sudato e l’affaticato, una riserva per cui berrò caffè per i prossimi due anni.
Quando esco, profumata e truccata come un mignottone (perché per arrivare al punto vendita di george clooney devi passare per chanel, narciso Rodriguez, Mac, Shiseido e yves saint laurent e chi più ne ha più ne metta), con busta ingombrante, scopro che una macchina in seconda fila mi blocca completamente.
Guardo se per caso ha lasciato un bigliettino sul cruscotto. Non è così. Accenno ad una timida clacsonata. Nulla. Mi guardano male, i passanti. Lo so, penso, da fastidio. Ma come esco?
Dopo dieci minuti in cui ho pensato di scrivere con la chiave un “vai a cagare” sul cofano, mi metto in mezzo alla strada alla ricerca di una macchina dei vigili.
Niente. Neanche l’ombra. Peccato, penso. Mi sarebbe piaciuto, per una volta, fermarli io e chiedere loro di adempiere al loro sporco dovere.
Dopo circa venti minuti, alla fine, mi arrendo. Con la vespa salgo sul marciapiede. Quasi quasi rompo la coppa dell’olio o comunque qualcosa lì sotto, tra le due ruote. Riesco nell’intento. Mi rode.
Mi faccio un pezzettino di marciapiede alla ricerca di un varco per tornare in strada.
Proprio in quel momento passa una bella ragazza con la filippina e il carrozzino, con un bel bebè.
Le sorrido. Che bel bambino, accenno timidamente.
Lei prima mi guarda come fossi un escremento di vacca. Poi inizia ad insultarmi.
Eh certo, che bel bambino, so bravi tutti, eh? Sul marciapiede e questo mi si intossica per colpa vostra che non ve ne frega niente, eh? Meglio che te ne vai veloce, sennò chiamo i vigili. E poi, senza guardarmi, mi dice “Sta stronza”.

Sento caldo in faccia. Ho voglia di scendere e darle una testata.
Però la tipa ha ragione. Il problema è che abbiamo ragione entrambe. Forse io meno di lei.
Comunque pensavo che la maternità addolcisse l’animo. Forse mi sbagliavo.

Mi sa che mi ricompro la moka.

lunedì 22 aprile 2013

Commugnone Vs Comunione


“Amò, viè qua nonna, mettete a sede…
Dimme, amore daa nonna, oo sai sì che mò stai a fa na cosa davero spesciale, sì?
Mò demo da decide che te compra nonna paa communione.
Stavo a penzà… ma si nonna te regala aa bibbia der poro nonno? Nun te piasce? Guarda ch’è tutta riligata de pelle antica, poro nonno je l’aveveno regalata ch’era n pupo, era…
Soridi a nonna, si nun te piasce aa bibbia lo posso pure capì, allora sai che fa nonna tua? Te regala na bella collana d’oro cor ciondolo der lupetto daa Roma. Anzi, caa croce de Gesù bambino. Magara… simme bastano ii sordi… ce fascio fa pure l’inizziali tua e aa data daa communione.
Sinnò nonna te compra l’orologgetto de quelli moderni, caa lusce, così quanno annate ar mare ce poi fa pure r bagno e ii tuffi, a nonna… Amore mio, cuore santo, nun ce pozzo penzà, me pare ieri ch’eri n’fagottino che nun fasceva artro che cacà e piscià…  e mo poi venì co nonna a fa aa communione co don Ardo… viè qua Denis, viè da nonna! Damme n bascetto… che c’hai fame? Viè che nonna te fa pane e buro…



“Leone tesoro vieni qui dalla nonna…
Lo sai, piccolino, che la comunione è molto importante? Ancora ricordo la tua mamma, a Santa Chiara, tanti anni fa!
Pensa che con lei c’era anche Violante e la piccola Aldobrandi, il secondo degli amici del bridge e la primogenita dei Cosimini de Pacchia Tauro, che poi erano così amiche, con la mamma…
no, vieni qui, Leone. Allacciati le adidas, che poi inciampi. Non capisco perché la mamma ti veste come un figlio di nessuno. Comunque dicevo… Aspetta tesoro che mi squilla il telefono…
Pronto? Cara!, no… non so… semmai spostiamo il pilates a dopodomani che domani mattina devo andare dalla Lara… ma va… figurati, solo una fialetta, d’altronde con questa faccia… ho la comunione del piccolo Leone… ma va.. quale bloccata, figurati, sei mesi fa al torneo di burraco non se n’è accorto nessuno! Comunque ora ti lascio che sto qui con Leone, sai, dobbiamo decidere il regalo…
Allora, amore, hai pensato cosa ti piacerebbe?
no, tesoro, quel marchingegno infernale già ce l’hai… poi tutto il giorno a giocare, davanti al televisore… ti fa pure male agli occhi”
“un telefonino, amore? Ma non ne avevi già uno? Ah, l’I phone… certo….”
“Quindi ce l’hanno tutti, in classe? Amore e allora hai ragione! quello te lo regala la zia… la nonna voleva farti qualcosa di più classico, che ne so, una penna, un orologio…
Lo so che ora non lo vuoi, ma poi sono sicura che ti farà piacere… la nonna ti regala un bel Rolex. Ecco cosa fa. Magari ci facciamo levare qualche maglia e lo puoi già portare! Però niente adidas, quando usciamo. Ti metti le hogan, quelle che ti ha portato il topolino quando hai perso l’ultimo molare.

venerdì 12 aprile 2013

La casa a rotelle

Oggi c'è il sole.
E il cielo è super blu...
io voglio la casa a rotelle.
Quella che la carichi dietro alla macchina.
Non deve essere enorme, anche come una roulotte va bene.
Di legno.
Trovi un bel pratone e ti ci piazzi per un paio di giorni, o di mesi.
Una di quelle case che è piena zeppa di finestre enormi, con il patio verandato.
Quelle che gli amici ti chiamano e tu gli dici "raggiungimi a casa, sto al mare".

Oggi me ne andrei dalle parti di Martignano, e per l'aperitivo mi butterei in spiaggia,
da qualche parte.
Pensa che bello anche piazzarla in un campo di girasoli.
o vicino alle balle di fieno in toscana.

Lo faccio. Ora me la compro.
Così finalmente divento cittadina del mondo.



venerdì 5 aprile 2013

Oroschepo

Vi prego di leggere il mio oroscopo di oggi:
GEMELLI: Le stelle della primavera fanno salire la tua colonnina del termometro dell'eros facendo raggiungere temperature molto elevate. Avventure passionali per tutti i nati in Gemelli. Per conquistare non devi certo esibirti con acrobazie o look sconvolgenti: ti basta esibire la tua semplicità. Prospettive astrali molto confortanti anche per affermare il tuo prestigio professionale e per consolidare la tua posizione sociale.

Non voglio allegare una foto del cielo di Roma, oggi.
Non voglio farvi vedere il capello crespo che mi appanna la vista davanti allo specchio.
Non voglio parlare delle borse sotto agli occhi che mi ha donato la notte passata a dormicchiare (non a dormire).
Non voglio dirvi che la bilancia stamattina si è nascosta sotto al cesso, pur di non essere utilizzata. 
Non voglio neanche elencarvi la serie di adempimenti tutt'altro che divertenti che mi impegnano.

ADESSO VOGLIO SAPERE SE E QUANDO SI APRIRA' UNO SQUARCIO NEL CIELO, FARA' SCENDERE LO STALLONE VOGLIOSO CHE MI PRENDERA' CON SEXY CHARME PER STORDIRMI DI EROS, MENTRE IO, COSI' COME SONO, CON IL MIO LOOK ACQUA E SAPONE, STO ANDANDO ALLA POSTA A PAGARE DUE MULTE E UN CONGUAGLIO DEL GAS.