giovedì 14 novembre 2013

MA CHE, DAVERO?

In autobus. migliori amiche. non prendo posizione, ma ascolto, fino a quando una scende incazzata nera.


No, nUn è che nun te capisco...
solo che sto a penzà n'atimo a li cazzi mia...
oo so, oo so, tu sorella s'è accannata coll'omo che la menava...
poraccia, n'è che nun me ne frega, eh? però scusa mo mica pe gniente...
MA SE VEDEVA CHE QUELLO ERA UNO CHE PRIMA O POI
EE MANO JE PARTIVENO, NO?
E allora  a me me dispiace, davero, però mo che state tutti a fa "madonna mia" me sembrate
na massa de ridicoli...

Sì, j'ha rotto n braccio, però magara ha sbattuto male lei, che ne poi sapè...

ahò... do vai... ma che te sei offesa??
e daje, no! viè qua...

too ho detto che oggi pur'io sto mezza storta... fermeteee dajeeee
armeno ascorteme... mica sei l'unica a avecce problemi,
anzi, tu manco ce n'hai, tu c'hai solo na sorella, coi problemi...
na sorella svampita, tra l'artro...

e poi detto tra noi... io da mò che l'avo mannato ar mare, quello!
me sarebbe bastata quaa cazzo de saetta che s'è fatto cor tosatore dietro aa nuca...

ohhh, te fermiii?
niente, comunque dici dici ma simme fai parlà te posso dì cosa me gira a me naa capoccia...
te ricordi quello de cui te stavo a parlà?
sì, quello che se semo beccati a sarsa, ar pala (cavicchi)..
beh, nun ce crederai.
semo usciti e manco too dico. me pareva de sta nzieme da diec'anni.
poi ndovina n pò?
nun m'ha battuto r numero de loredana?
ecco mo ieri quella m'ha detto che praticamente se so messi nzieme.
rendite conto.

ma ndo vai? guarda che queste sò cose serie...
cheee? sì, vabbè, tu sorella... ammazza quanto sei pesante, oh.
tu sorella intanto na mezza famija mo ce l'ha, pure se quello la mena...
ahhhoooo sei esaggerataaaa VIEEEE QUAAAAA NDO VAIIII???

Era solo pe ditte che me sa che alla fine invece de sposammelo io ce tocca annà ar matrimonio de loredana... dajeeeee stavo a scherzaaaaaaaaaaaa'....





mercoledì 22 maggio 2013

Le Pain Quotidien...


Ero lì, nel traffico.
E c’era un vero casino, giurin giurello.
Io cantavo “the year of the cat” e fumavo una sigaretta con il vetro tirato giù.
E poi zac. Lo vedo.
Arriva così, come un fulmine in ciel sereno. Inevitabile farsi qualche domanda.
E’ sicuro di sé, spavaldo. Ha lo sguardo fiero. Atteggiamento sfrontato.
Alle orecchie ha le cuffiette e batte il piede per terra.
E’ seduto tutto storto, su quello strano veicolo.
Arriva e frena all’ultimo secondo. Tiene le braccia larghe, mentre guida, come se gli piacesse sentire il vento sotto le ascelle.
Ha un paio di scarponcini da lavoro, una tuta.
Un camice, sopra.
Gli occhiali da sole.
Deve essere forte, per tenere insieme i pezzi di quel veicolo e tutto ciò che ci è stato caricato sopra.
E’ lui, il padrone di quel bolide.
Un bolide piccolo ma rumoroso. Con due ceste enormi davanti e dietro.
Una quantità di bustoni legati con gli elastici.
Fischietta e mi taglia la strada.
E io rimango lì, lo faccio passare.
Il garzone del panettiere.

(le domande sono:
        1.     perché tutti i garzoni del panettiere guidano quel mezzo carico di pagnotte con le braccia      larghe?
        2.    Perché si siedono su quel coso sempre stortignaccoli, quasi quasi con una chiappa di fuori dal sedile?
        3. Perché hanno sempre il camice, anche per spostarsi con il motorino?
        4.  Perché hanno sempre un atteggiamento spavaldo?
        5.  Perché guidano in modo imprudente, e tagliano persino la strada?
        6. Perché i motorini su cui montano quelle ceste enormi sono sempre piccoli?
        7.  Perché pur essendo così piccoli fanno tutto quel casino?
        8.  Perché li caricano come muli?
        9.     Perché?
       10.  Dico, cazzo, perché, riesci a tagliarmi la strada come fossi un pedone, mentre sei carico come un mulo e ingombrante come una smart?

lunedì 29 aprile 2013

Gente che vuol bene...


Via cola di rienzo. Sono le sei e quarantacinque di un pomeriggio, sabato.
Alla faccia della crisi c’è un carnaio di gente riversa a fare quello che io chiamo “window shopping”, alias lo sciopping dei poracci che, ormai martellati da un infausto debito pubblico, utilizzano il denaro più per pagare le tasse che per comprare latte e pane.
Trovo un parcheggio per il motorino dove ci sono le strisce bianche, fatte apposta per i “motocicli”.
Una botta di culo, penso. E fiera parcheggio, sapendo di essere una brava cittadina.
Entro da Coin. Devo prendere le cialde del maledetto Nespresso. Dopo che ti regalano la macchinetta sei condannato a file estenuanti, e quando tocca a te vorresti una sedia, al bancone.
Un tipo palestrato che sembra swarzenegger mi chiede cosa gradisco. Ordino, tra il sudato e l’affaticato, una riserva per cui berrò caffè per i prossimi due anni.
Quando esco, profumata e truccata come un mignottone (perché per arrivare al punto vendita di george clooney devi passare per chanel, narciso Rodriguez, Mac, Shiseido e yves saint laurent e chi più ne ha più ne metta), con busta ingombrante, scopro che una macchina in seconda fila mi blocca completamente.
Guardo se per caso ha lasciato un bigliettino sul cruscotto. Non è così. Accenno ad una timida clacsonata. Nulla. Mi guardano male, i passanti. Lo so, penso, da fastidio. Ma come esco?
Dopo dieci minuti in cui ho pensato di scrivere con la chiave un “vai a cagare” sul cofano, mi metto in mezzo alla strada alla ricerca di una macchina dei vigili.
Niente. Neanche l’ombra. Peccato, penso. Mi sarebbe piaciuto, per una volta, fermarli io e chiedere loro di adempiere al loro sporco dovere.
Dopo circa venti minuti, alla fine, mi arrendo. Con la vespa salgo sul marciapiede. Quasi quasi rompo la coppa dell’olio o comunque qualcosa lì sotto, tra le due ruote. Riesco nell’intento. Mi rode.
Mi faccio un pezzettino di marciapiede alla ricerca di un varco per tornare in strada.
Proprio in quel momento passa una bella ragazza con la filippina e il carrozzino, con un bel bebè.
Le sorrido. Che bel bambino, accenno timidamente.
Lei prima mi guarda come fossi un escremento di vacca. Poi inizia ad insultarmi.
Eh certo, che bel bambino, so bravi tutti, eh? Sul marciapiede e questo mi si intossica per colpa vostra che non ve ne frega niente, eh? Meglio che te ne vai veloce, sennò chiamo i vigili. E poi, senza guardarmi, mi dice “Sta stronza”.

Sento caldo in faccia. Ho voglia di scendere e darle una testata.
Però la tipa ha ragione. Il problema è che abbiamo ragione entrambe. Forse io meno di lei.
Comunque pensavo che la maternità addolcisse l’animo. Forse mi sbagliavo.

Mi sa che mi ricompro la moka.

lunedì 22 aprile 2013

Commugnone Vs Comunione


“Amò, viè qua nonna, mettete a sede…
Dimme, amore daa nonna, oo sai sì che mò stai a fa na cosa davero spesciale, sì?
Mò demo da decide che te compra nonna paa communione.
Stavo a penzà… ma si nonna te regala aa bibbia der poro nonno? Nun te piasce? Guarda ch’è tutta riligata de pelle antica, poro nonno je l’aveveno regalata ch’era n pupo, era…
Soridi a nonna, si nun te piasce aa bibbia lo posso pure capì, allora sai che fa nonna tua? Te regala na bella collana d’oro cor ciondolo der lupetto daa Roma. Anzi, caa croce de Gesù bambino. Magara… simme bastano ii sordi… ce fascio fa pure l’inizziali tua e aa data daa communione.
Sinnò nonna te compra l’orologgetto de quelli moderni, caa lusce, così quanno annate ar mare ce poi fa pure r bagno e ii tuffi, a nonna… Amore mio, cuore santo, nun ce pozzo penzà, me pare ieri ch’eri n’fagottino che nun fasceva artro che cacà e piscià…  e mo poi venì co nonna a fa aa communione co don Ardo… viè qua Denis, viè da nonna! Damme n bascetto… che c’hai fame? Viè che nonna te fa pane e buro…



“Leone tesoro vieni qui dalla nonna…
Lo sai, piccolino, che la comunione è molto importante? Ancora ricordo la tua mamma, a Santa Chiara, tanti anni fa!
Pensa che con lei c’era anche Violante e la piccola Aldobrandi, il secondo degli amici del bridge e la primogenita dei Cosimini de Pacchia Tauro, che poi erano così amiche, con la mamma…
no, vieni qui, Leone. Allacciati le adidas, che poi inciampi. Non capisco perché la mamma ti veste come un figlio di nessuno. Comunque dicevo… Aspetta tesoro che mi squilla il telefono…
Pronto? Cara!, no… non so… semmai spostiamo il pilates a dopodomani che domani mattina devo andare dalla Lara… ma va… figurati, solo una fialetta, d’altronde con questa faccia… ho la comunione del piccolo Leone… ma va.. quale bloccata, figurati, sei mesi fa al torneo di burraco non se n’è accorto nessuno! Comunque ora ti lascio che sto qui con Leone, sai, dobbiamo decidere il regalo…
Allora, amore, hai pensato cosa ti piacerebbe?
no, tesoro, quel marchingegno infernale già ce l’hai… poi tutto il giorno a giocare, davanti al televisore… ti fa pure male agli occhi”
“un telefonino, amore? Ma non ne avevi già uno? Ah, l’I phone… certo….”
“Quindi ce l’hanno tutti, in classe? Amore e allora hai ragione! quello te lo regala la zia… la nonna voleva farti qualcosa di più classico, che ne so, una penna, un orologio…
Lo so che ora non lo vuoi, ma poi sono sicura che ti farà piacere… la nonna ti regala un bel Rolex. Ecco cosa fa. Magari ci facciamo levare qualche maglia e lo puoi già portare! Però niente adidas, quando usciamo. Ti metti le hogan, quelle che ti ha portato il topolino quando hai perso l’ultimo molare.

venerdì 12 aprile 2013

La casa a rotelle

Oggi c'è il sole.
E il cielo è super blu...
io voglio la casa a rotelle.
Quella che la carichi dietro alla macchina.
Non deve essere enorme, anche come una roulotte va bene.
Di legno.
Trovi un bel pratone e ti ci piazzi per un paio di giorni, o di mesi.
Una di quelle case che è piena zeppa di finestre enormi, con il patio verandato.
Quelle che gli amici ti chiamano e tu gli dici "raggiungimi a casa, sto al mare".

Oggi me ne andrei dalle parti di Martignano, e per l'aperitivo mi butterei in spiaggia,
da qualche parte.
Pensa che bello anche piazzarla in un campo di girasoli.
o vicino alle balle di fieno in toscana.

Lo faccio. Ora me la compro.
Così finalmente divento cittadina del mondo.



venerdì 5 aprile 2013

Oroschepo

Vi prego di leggere il mio oroscopo di oggi:
GEMELLI: Le stelle della primavera fanno salire la tua colonnina del termometro dell'eros facendo raggiungere temperature molto elevate. Avventure passionali per tutti i nati in Gemelli. Per conquistare non devi certo esibirti con acrobazie o look sconvolgenti: ti basta esibire la tua semplicità. Prospettive astrali molto confortanti anche per affermare il tuo prestigio professionale e per consolidare la tua posizione sociale.

Non voglio allegare una foto del cielo di Roma, oggi.
Non voglio farvi vedere il capello crespo che mi appanna la vista davanti allo specchio.
Non voglio parlare delle borse sotto agli occhi che mi ha donato la notte passata a dormicchiare (non a dormire).
Non voglio dirvi che la bilancia stamattina si è nascosta sotto al cesso, pur di non essere utilizzata. 
Non voglio neanche elencarvi la serie di adempimenti tutt'altro che divertenti che mi impegnano.

ADESSO VOGLIO SAPERE SE E QUANDO SI APRIRA' UNO SQUARCIO NEL CIELO, FARA' SCENDERE LO STALLONE VOGLIOSO CHE MI PRENDERA' CON SEXY CHARME PER STORDIRMI DI EROS, MENTRE IO, COSI' COME SONO, CON IL MIO LOOK ACQUA E SAPONE, STO ANDANDO ALLA POSTA A PAGARE DUE MULTE E UN CONGUAGLIO DEL GAS.


martedì 26 marzo 2013

look

Ieri sono uscita con i miei soliti jeans a zampa.
Ho incontrato un amico che è stato circa 5 minuti a prendermi per il culo.
Adesso, mica per fare polemica, ma Lady Gaga per farsi criticare si mette i vestiti di bistecche crude.
Possibile che a me basta un paio di jeans datati?
e che caspita.

irresistibili...

irresistibili. cose fatti gesti pensieri

Mangiare anacardi
pistacchi 
bruscolini (fino a che non ti si cuoce la bocca dal sale)
olive dolci
fave e pecorino
ciliegie 
fonzies
smarties
pesci di liquirizia
tic tac all'arancia
mini bignè di san giuseppe
ginevrine (quelle caramelline tonde che sembrano teste di puntina di zucchero colorato)
leccare la ciotola con quello che resta del preparato di ciambellone (crudo)
Mettere la lingua sull'afta o il taglietto in bocca, o sulla gengiva dopo l'estrazione di un dente
grattarsi una bolla di zanzara
pipì una volta iniziata
addentare la pellicina alzata vicino all'unghia
trattenere la risata quando non puoi proprio neanche sorridere
tenere gli occhi aperti in preda alla botta di sonno, ad un convegno
guardare le foto di qualcuno che non vedi da secoli su quel diabolico feisbuc
sbadigliare davanti a uno che ti sbadiglia davanti
pareggiare l'unghia scheggiata con i denti
sempre con i denti tirarti la pellicina sul labbro

Altre cose irresistibili:
novella 2000, chi, eva 3000 dal parrucchiere
andare sott'acqua
stendersi sulla sabbia bollente
sdraiarsi nel letto sotto al piumone quando fa freddo
cioccolata calda densa in montagna
massaggio thai e scrub
bagno turco
vino bianco ghiacciato d'estate e rosso vellutato d'inverno
ridere quando qualcuno scivola culo a terra
fumare
accelerare 
nutella. col pane, col biscotto o col cucchiaio

CERTO CHE LA VITA E' PIENA DI GODURIA.





 




lunedì 25 marzo 2013

L'ipotetica evoluzione della letteratura con i Cell...

Incredibile, la tecnologia. Ho scaricato un robo che mi permette di scrivere post e pubblicarli sul blog dal cellulare...
Sto pensando se l'avessero potuto utilizzare grandi scrittori e poeti.. Che ne so... Emily Dickinson, Edgar Allan Poe, Manzoni, Leopardi e D'Annunzio... Secondo me loro, trapiantati in questa era, avrebbero scritto solo cazzate. Sarebbero stati sempre in giro, alcuni per discoteche. Gia me la vedo Emily, col naso rifatto a fare l'alternativa coi grillini. Edgar avrebbe passato le giornate a scaricare musica gotica con la comitiva emo, Manzoni  sarebbe finito a braccetto con Travaglio a fare l'opinionista. Leopardi e D'annunzio in giro per case chiuse e feste fetish. Tanto per scrivere bastava prendere il cell e buttare giù al volo due righe.
Altro che depressione, crisi di coscienza...

Da lunedì...

Da lunedì, giuro, riprogrammo.
Tutto. Sì, perchè per far funzionare bene la propria vita bisogna partire dai buoni propositi.
E ce ne sono. Una marea.
Da oggi, che è lunedì...
- inizio la dieta (fino a pranzo, perchè poi all'1 mi viene a prendere la mitica Suellen per andare a pranzo con la mitica Scescia);
- fumo 1 sola sigaretta (ups. già sto a due)
- faccio sports. Con la esse. Una pluralità. E comunque non sono da sottovalutare esercizi che facciamo senza neanche prenderne coscienza, come lavarsi i denti. Che implica un minimo di squot, muscoli facciali e del braccio destro.
- sarò più pacata, soprattutto nel traffico. Bisogna iniziare dalle piccole cose, potrei evitare di accompagnare gli improperi con i gestacci, così anche se non raggiungo lo scopo al 100% almeno non mi menano.
- vado a pagare il bollo della vespa (che non pago da quando l'ho comprata nel 2008, perchè tra una cosa e l'altra di lunedì ce n'è uno solo a settimana, e mica si può fare tutto in un giorno).
- passo a ritirare il sandalo sinistro dal calzolaio (ce l'ho portato a luglio, direi che è il caso altrimenti salta due estati di fila).
- porto a lavare la macchina (che potrebbe essere anche con i sedili in pelle ma tanto non si vedono, anzi, sembro pure chic perchè sembra che io abbia i sedili di cavallino, per la quantità di peli che il mio cane perde).
- vado a fare le analisi del sangue (dicono che ora le impegnative del medico per le analisi durano 1 anno. Perfetto, entro la settimana quindi dovrebbero scadere).
- pago quella multa che giace nel cassettino della macchina
- passo al punto blu, al casello autostradale, perchè la macchinetta mi ha contato male le monete e oltre al danno ho anche la beffa di dover ripagare e andare pure al punto blu. dico poi si sorprendono che l'Italia va a rotoli...

AH BEH, ORA CHE HO CHIARO COSA MI ASPETTA NON MI RESTA CHE ASPETTARE SABATO PER GODERMELA, PRIMA DI RIFARE LA (STESSA) LISTA LUNEDI' PROSSIMO.


domenica 24 marzo 2013

Al Parchetto

E' bello avere un animale domestico.
E' bello prenderlo e portarlo al parco.
E' bello fermarsi e scambiare qualche parola con chi, come te, è lì a far sgranchire le zampine al peloso di casa.
Ed è andata proprio così. Volevo portarla fuori, la mia cagnolina. Con pochissimo tempo a disposizione  ho optato per un mini parco osceno, un giardinetto recintato con qualche albero qua e là.
Era deserto. La canetta mi guardava come a volermi dire "Uè, insomma, mi porti in questo posto di merda e non c'è neanche un cane con cui correre un pò?".
Da lontano scorgo una ragazza. Cane e bambina dotata. Perfetto. Stimolo la mia a stringere amicizia.
"vai, guarda lì, cagnolino! carino! vaii!"
Lei parte. La bambina si esalta, il cagnolino la insegue. Tutto perfetto.
La ragazza si avvicina. Noto che è un pizzico ansiosa. Mi chiede di tutto. Da che marca di croccantini do alla mia, che parchi frequento e che tipo di collare antipulci è migliore. Induce il cagnolino a seguire la mia nella speranza che il piccolo, per spirito emulativo, si adoperi a fare un bisognino ("sa, il veterinario mi ha detto che se vede altri cani fare la cacca magari li imita").
Però io non sono diffidente. Penso solo che abbia poca dimestichezza.
Le dico che la mia cagnolina purtroppo è risultata positiva al test della leishmaniosi (una sorta di malaria dei cani, una brutta malattia che non guarisce ma che presa in tempo si tiene sotto controllo).
Alla parola Leishmaniosi la tipa impazzisce. Per un attimo ho pensato alla schizofrenia.
Inizia ad urlare come un'ossessa. Con sforzo capisco che sta cercando, nel panico, di chiamare la bimbetta (presa a tirare un bastoncino alla mia povera cana). Corre verso di lei. Le strappa il bastoncino dalle mani e la prende in braccio alla meno peggio. urlando richiama il cagnolino che a quel punto era terrorizzato. Acchiappa pure lui, e indietreggiando nel panico più nero mi urla che lei lo sa, "il veterinario me l'ha detto che si attacca ai bambini".
Non ho potuto ribattere. Non c'era posto per una parola. Le sue urla concitate e la velocità con cui si è dileguata nel nulla con bambina grassoccia e cane in braccio, non mi hanno consentito di dirle pacatamente che la leishmaniosi non si attacca. nè da cane a cane nè da cane a bambino.
Dopo circa 7 minuti io e la mia canetta ci siamo ritrovate completamente sole.
A STO PUNTO SPERO DI PRENDERE LA TIGNA COSI' SE MI RICAPITA RIESCO A COMPRENDERE.


ADDENDUM AL POST "BUSCIE"

Scusate ma ogni tanto è d'obbligo aggiornarlo...
quindi...
"non ho mai dovuto pagare per avere rapporti intimi con una donna", "vi restituiremo l'IMU".

giovedì 21 marzo 2013

Ti ascolto

Sono in macchina con mia madre, attenta ascoltatrice.
Mi ricordo che devo fare una telefonata, una giornalista ha appena finito di leggere il mio libro, non ancora pubblicato.
 Sono curiosa.
 "Mamma scusa, faccio una telefonata, ho dato quello che ho scritto a una giornalista e mi dice che ha commenti per me"
"figurati, chiama, chiama"
"Pronto? allora?"
bla bla bla bla (lei parla, mi dice cose intelligenti, preziose)
"Figurati se aspetto di incontrarti per sapere che ne pensi del mio LIBRO.... ma va! non ho bisogno che mi scrivi le tue notazioni... dimmele per telefono..."
La conversazione prosegue per qualche minuto.
Attacco.
"E chi era amore? un'amichetta?"
"Era la giornalista! figuriamoci, voleva scrivermi i suoi commenti o farmi aspettare e parlarmi di persona! pazza"
"non ho capito perchè... lei ti ha scritto qualcosa?"
"no, voleva scrivermi dei commenti a quello che ho scritto io!"
"perchè tu hai scritto qualcosa? ma per il convegno di oggi?"
"no mamma, le ho dato quello che ho scrittooo" inizio a perdere la pazienza.
"E lei quindi ti deve scrivere qualcosa?"
 "mamma, IO HO SCRITTO, lei doveva dirmi cosa ne pensava"
"ahhhh e scusaaa, non avevo capito! ma cosa hai scritto? sempre per oggi?"
"cosa ho scritto, mamma?"
"che ne so io! cosa hai scritto?"
"ho scritto un libroooooo!"
"ah, già"
"ah già!"
 "oh" parte un pizzichino risentita, "non ci ho pensato"

 I FIGLI FATELI GIOVANI, E MANGIATE TANTO PESCE. MI RACCOMANDO!!!!!

mercoledì 20 marzo 2013

Aree pubbliche

Dopo un lungo silenzio ho deciso di tornare. I cubois escono dal saloon e ricominciano a galoppare. Sto leggendo un libro che tratta il tema dei rapporti tra le persone. Pare che ci siano ben 4 aree in cui districarsi. La prima è l'area pubblica. Dovremmo tutti essere in grado di riconoscere quando siamo entrati in quell'area. In sostanza si tratta di strade, supermercati, file in banca o alla posta. Lo scenario è impersonale. Quando scendi per strada diventi uno tra mille, quasi indistinto. I rapporti tra te e le persone che incontri sono casuali, velocissimi, senza impatto emotivo. O almeno dovrebbero esserlo. Ecco il punto. Quando sei per strada, che sia a piedi o in macchina, tutto scorre veloce e l'attenzione reciproca è piuttosto bassa. Il libro dice che la serenità parte proprio da qui. Da come decidi di vivere la tua area pubblica. Puoi guardare per terra, fischiettare, guardare male ogni persona che incontri. Puoi scendere in strada in tuta e mocassini, o con il tacco 12. Ogni scelta determina delle conseguenze. Quindi, se ti sai gestire bene l'area pubblica, già sei a cavallo.... intanto sorridi, se ti viene. Poi ricordati che nessuno ti giudica, per strada: tanto per dire... se ti guardano è quasi per sbaglio o perchè hai un cappotto arancione (o due gambe lunghe affusolate con le calze velate). Quando esci fuori da casa non sei più il signore incontrastato del tuo universo, Re Sole. Diventi la famosa giocciolina d'acqua nel mare. Quindi serve anche a ridimensionare le tue ansie. Il libro dice che non devi MAI, E DICO MAI, prendere le cose sul personale. Esempio: Sei in fila, in macchina. C'è un traffico porco. Tu ti distrai un secondino guardando il display del cellulare. Quello dietro di te inizia a suonare il clacson, tu ti muovi. Dallo specchietto vedi che inveisce, con le mani, le braccia. Si vede che urla cose terribili. Poi ti si affianca e, tirando giù il finestrino, dice che tua madre è una peripatetica e tu un pezzo un pupù. Ti manda nel paese dei culi e ti fa il dito. Quasi quasi ti sputa pure. A quel punto, dopo aver letto il libro, tu dovresti accennare un sorriso compassionevole. Ti dovresti poi girare, e proseguire pacatamente nel traffico sino a raggiungere la tua meta. Certo. Proprio così. Sorridi pacatamente.